La Giclée
Il termine “Giclée” è apparso nel 1991 negli Stati Uniti ed è stato inventato da Jack Duganne (dello studio Nash Editions) per designare il primo processo di stampa digitale “a getto d’inchiostro”, dedicato alla riproduzione e alla pubblicazione di opere d’arte, quando già era stata realizzata la prima stampa giclée, nel 1989, con una stampante a getto d’inchiostro su carta Aquarelle Rag. Nel 1991 Graham Nash è stato il primo ad inaugurare uno studio di stampa digitale (Edizioni Nash, Los Angeles, USA) dedicato solo all’arte.
Una Giclée è una riproduzione individuale, ad alta definizione, stampata da macchinari professionali su carte di alta qualità. I colori sono così più luminosi e insieme alla miscela ad alta definizione ottengono una tonalità continua. La gamma di colori per le illustrazioni in Giclée è inoltre nettamente differente da quella della litografia. I colori riprodotti sono più luminosi, duraturi e ad alta definizione.
Questa tecnica di stampa ha risposto adeguatamente alla richiesta di artisti e collezionisti d'arte di attenzione alla conservazione delle opere artistiche; infatti grazie agli inchiostri a pigmenti ed ai supporti di stampa di alta qualità, una Glicée non si altera: la sua stabilità di stampa è sinonimo di permanenza.
Grazie alla loro qualità, le riproduzioni in Giclée si sono affermate tra i nuovi tesori del mondo dell’arte, desiderate da collezionisti per la loro fedeltà e qualità, e spesso esposte in mostra nei musei e nelle gallerie d’arte: in poche parole la stampa Giclée ha cambiato radicalmente il processo della riproduzione di opere d’arte.
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