La Serigrafia
La serigrafia è una delle molte tecniche di stampa che si utilizzano per riprodurre immagini o documenti su qualsiasi materiale. Il termine deriva dal latino seri (seta) e dal greco γράφειν (gràphein, scrivere). È una delle tecniche di stampa più antiche tanto che per conoscerne le origini bisogna viaggiare nel tempo fino alla Cina antica e alla Dinastia Song (960-1279 d.c.): anche se si racconta iniziarono utilizzando le capigliature delle donne, ben presto passarono a utilizzare i telai di seta per il passaggio degli inchiostri, da qui il nome Sericum-graphé.
La tecnica della serigrafia si estese subito al Giappone e ai paesi limitrofi, mentre in Europa fece la sua comparsa solo nel XVIII secolo con l'espansione del commercio della seta. In Francia, nella città di Lione inizió a utilizzarsi la serigrafia per stampare tessuti, da qui il nome 'stampa alla Lionesa'. Il 1910 è considerato l'anno di nascita della serigrafia moderna perchè cominciarono ad applicarsi le componenti fotosensibili per il passaggio degli inchiostri.
Nonostante sembri complesso, il procedimento della stampa serigrafica è estremamente semplice. Ma come e quali strumenti si utilizzano?
Per la preparazione dei quadri di stampa vengono impiegate delle cornici di legno o metallo realizzate in varie dimensioni secondo le misure della stampa da eseguire.
Per il montaggio della tela occorre avere: una pinza di tensione, che consiste in una normale pinza alle cui estremità sono state applicate due piastrine della lunghezza di circa dieci centimetri per poter tendere il tessuto uniformemente. Per mezzo di una cucitrice a punti metallici poi si fissa il tessuto sul telaio.
Si passa a stendere la gelatina. La gelatina per telai serigrafici è una emulsione di colore generalmente rosa o viola e con viscosità variabile in ragione delle sue caratteristiche e della casa che la produce. Dopo aver ben sgrassato con l'alcool il tessuto del telaio, si applica l'emulsione sul tessuto stesso per mezzo di una speciale spatola concava
A questo punto il telaio viene fatto essiccare in posizione orizzontale ed al buio
Il disegno che si vuole impressione su ogni singolo telaio deve essere ad un solo colore; se si desiderano stampare più colori, dovrà essere utilizzato un telaio, con la rispettiva tela, per ogni colore. Per poter incidere un disegno sulla tela, questo dovrà per prima cosa essere stampato in nero su di un foglio, in modo che la luce non passi nelle zone relative al soggetto da stampare, ma solo all'esterno di esso.
Quando il telaio sensibilizzato è asciutto si fa aderire al tessuto la diapositiva del soggetto da riprodurre, in posizione rovesciata sulla faccia esterna del telaio. È molto importante che la diapositiva sia perfettamente a contatto col tessuto, poiché, nel caso di un’aderenza scarsa o difettosa, la luce filtrerebbe sui lati dei tratti del disegno, compromettendo la buona riuscita del cliché. Si posiziona quindi la pellicola sul tavolo di vetro ed il telaio già asciutto sopra di essa. Infine si può accendere il faro, o qualsiasi altra forma di luce utilizzata. Il tempo di posa è determinato dal tipo di sorgente luminosa, dalla distanza tra questa ed il telaio, nonché dal tipo di tessuto con il quale il telaio è stato montato. Dopo l'esposizione il cliché viene sviluppato con acqua fredda ed è in questo momento che si accerta che il tempo di posa adottato è esatto.
Infine si stampa. Uno strumento indispensabile per la stampa è la racla che serve a premere l'inchiostro attraverso le maglie libere della matrice; è composta da una lamina di gomma dello spessore di 8/10 mm con un’impugnatura in legno o metallo. Prima di procedere alla stampa si deve diluire l'inchiostro. Va detto che non esiste una percentuale ottimale di diluente, a seconda delle applicazioni servirà più denso o più fluido; solo con l'esperienza si sarà in grado di determinare la dose giusta.
Se tutto è stato effettuato correttamente avremo ottenuto la nostra stampa, alziamo il telaio dall'oggetto stampato e verifichiamolo.
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