Bellissima e rara incisione su rame tratta da "Le antichità di Ercolano Esposte" (III tomo: "Le pitture antiche d'Ercolano e contorni incise con qualche spiegazione"). pubblicato a Napoli, 1762, dalla regia stamperia. Il frammento ivi riportato fu rinvenuto durante gli scavi del 16 Luglio 1759 a Gragnano.
Tecnica: incisione/ rame
Tratto da: "Antichità di Ercolano Esposte: Le pitture antiche di Ercolano e contorni incise con qualche spiegazione" Tomo IIII - pag.115, Tav. XXII.
Disegnatore: Giovanni Elia Morghen (Firenze, 1721 - 1789)
Incisore: Carlo Oratij
Dimensione parte figurata : 24x33 cm
Dimensione cornice: 45,5x56 cm profiloargentato con fregio a rosette
Lettura iconografica: L'opera rappresenta una figura femminile stante su un cornicione, retto da colonne, di cui se ne intuisce una con capitello a volute, d'ispirazione ionica, La trabeazione è arricchita da metope lisce. e ai due lati sono presenti due elementi ornamentali simili ad aplustri, ornamenti che in età greca e romana, arricchivano la poppa delle navi, a forma di ventaglio curvato, simili a piume di uccello.
Tale elemento ha fatto ipotizzare che la figura possa essere affine alla Dea Matuta, propizia ai naviganti.
La figura, porta i capelli sciolti, ed indossa una lunga tunica drappeggiata il cui orlo è tenuto sollevato nella mano destra. In origine tale tunica pare fosse colorata di grigio celeste, con cintura rossa. Al di sopra la donna porta una seconda tunica inserita nella cintura, rossa, dalle maniche larghe ed ai piedi porta delle "crocota", ovvero scarpe chiuse e sul polso sinistro un bracciale dorato.
Particolare è l'elemento in cima al capo della donna, un elemento ornamentale che veniva posto in cima alle statue per installarvi un velo. E' verosimile che l'autore di questa pittura abbia voluto rappresentare una statua osservata in un teatro, in un foro o in un altro edificio. Le fattezze stesse del colonnato parrebbero suggerire che l'architettura stessa fosse in legno, come era d'uso per i teatri dell'epoca.